La psicologia positiva ci dice che possiamo imparare ad essere felici. E’ vero?
Quando, nei miei incontri di formazione, parlo di salute e di felicità, tutti drizzano le orecchie e prestano attenzione alla prima parola. La salute si può quantificare, quasi vederla attraverso i propri occhi e quelli delle persone care. Quando chiedo invece cosa è la felicità, allora la sala si divide in due. Da una parte coloro che sorridono come bambini a Natale; dall’altra, gli sguardi vanno da stupefatti a increduli e persino un po’ beffardi, come a dire “Ma va là…”.
La felicità è l’aspirazione fondamentale di ogni essere umano. Nasciamo, cresciamo e invecchiamo cercando, in ogni momento della nostra vita, di essere felici. Spesso cerchiamo questa preziosa qualità del cuore nelle cose materiali e quando non riusciamo a trovarla talvolta finiamo per cercarla nel buio della dipendenza fisica o affettiva.
Eppure, basterebbe ritornare all’infanzia…
“Bimbo mi chiedi cos’è l’amore? Cresci e lo saprai. Bimbo mi chiedi cos’è la felicità? Rimani bimbo e lo vedrai…”
Jim Morrison
I bambini hanno, infatti, una tendenza innata alla felicità.
La curiosità, l’immaginazione, l’ottimismo e la fiducia che possiedono rendono loro più semplice godere intensamente delle piccole cose e assaporare ogni momento con intensità, come la polpa fresca di una pesca matura. Tuttavia, fare della felicità una costante della nostra vita è un’arte che si apprende nel tempo, è la capacità di affrontare i dolori e le delusioni della vita con un cuore aperto e libero, è la voglia di rimettersi in gioco e di sperare quando il sogno si è infranto, è la volontà di condividere con il resto del mondo la propria umanità fatta di speranze e di sofferenza.
Spetta a noi adulti, genitori, nonni, educatori, insegnare la felicità vera, quella che scende dentro raggiungendo e illuminando la parte più intima e più profonda di noi stessi. Per fare questo, è importante ascoltare con orecchio attento e cuore aperto i bambini. I bambini sanno essere felici anche quando il mondo intorno a loro piange. I bambini sognano e sanno che il sogno è reale tanto quanto la realtà.
Di cosa si è occupata la psicologia
A partire dalla II Guerra Mondiale, la psicologia si è occupata prevalentemente di emozioni negative e di come prevenirle. L’attenzione, seppur utile, sulle cause della sofferenza umana, ha distolto per decenni l’attenzione dai mattoni fondamentali della felicità individuale , indispensabile per affrontare la fatica di vivere, e anche quella di morire. Il lavoro pionieristico del professor Martin Seligman ha segnato uno spartiacque attraverso la definizione di “psicologia positiva”, lo studio della felicità e del benessere umano.
Se vogliamo essere felici e se vogliamo che i nostri figli siano felici, è indispensabile coltivare, apprendere e insegnare l’arte della felicità. Come diceva Proust “Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici: sono gli affascinanti giardinieri che rendono la nostra anima un fiore”.
Anche la felicità si può coltivare. Come in ogni lavoro dell’animo. Nel prossimo post parleremo dei 5 elementi fondamentali alla base del benessere psicologico. Impareremo i lavori stagionali, per la semina e il raccolto della felicità… imparare ad essere felice potrebbe essere il tuo obiettivo per il Nuovo Anno. Che ne dici?