Ho avuto la bellissima occasione di condividere insieme al dott. Francesco Mosetti e al pubblico del Teatro Miela di Trieste, le riflessioni su un film delizioso che vi consiglio di vedere: Un profilo per due di Stephane Robelin.
Dopo la morte della moglie, l’anziano Pierre si è chiuso in casa, in una casa disordinata e piena di bottiglie dove vive nel ricordo di questa donna bellissima che ha rappresentato per lui la vita, la passione, l’amore. La figlia gli vuole bene, il bene ansioso e un po’ frustrato di molti famigliari che hanno vite piene di impegni e che non conoscono il ritmo lento della presenza. La donna gli regala un computer che non usa più e gli manda Alex, l’attuale compagno della figlia, per insegnargli i primi rudimenti di informatica pratica. Alex è un giovane aspirante sceneggiatore scoraggiato dalla vita, ma insegna a Pierre a navigare in rete. Su una chat Pierre conosce Flora, una donna giovane e bella, che attrae con il suo romanticismo di altri tempi. Quando arriva però il momento dell’incontro, comprende che non può essere lui a presentarsi e chiede ad Alex di andarci al suo posto…Un film pieno di spunti e di ironia, anche malinconica.